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Diario di bordo 47: la pioggia non ferma le olimpiadi del più di uno

è stato quasi un parto: giorni interi a guardare il meteo, a fare balletti del sole, a inveire contro il meteo che non poteva rovinarci anche questa uscita.
Insomma, abbiamo tremato ma alla fine, nonostante qualche goccia, non ci siamo fermati… Marco e la sua piscina stiamo arrivando!!
L’aria era un poco freddina e non tutti si sono buttati in piscina, ma i più temerari non hanno aspettato altro: solo qualche minuto e la piscina si è riempita di urla, schiamazzi, onde e tuffi.
Perché come ogni anno si verifica la gara di tuffi e di nuotate del Più di Uno!! Chi si tuffa, chi nuota, chi fa la bomba, chi prova a fare i tuffi di testa senza riuscirci… nessuna medaglia e nessuna delusione.
Perché da noi l’unica gara che conta è quella di chi si diverte di più 🙂
E dopo ogni gara che si rispetti, iniziano i festeggiamenti in giardino: la tavola bandita si sa che da noi non manca mai anche se questa volta dobbiamo avere un poco esagerato con le dosi tra formaggio, affettato, pane e pasta 😛
Per digerire il tutto manca solo il movimento, ma la pioggia ha pensato al nostro fisico e ci ha fatto spostare tutti i tavoli in garage in pochissimo tempo.
bagnati ma felici, nel garage le chiacchiere si sono susseguite e ci hanno accompagnato per tutta la serata.
Come sempre non serve fare grandi cose per divertirsi.. e noi siamo dei campioni 🙂
– Chiara –

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Diario di bordo 46: QUANDO IL TERREMOTO SPOSA IL DIVANO: Scene da mat

Capita raramente, e non vi chiederò di dire la vostra per non mettervi in imbarazzo, che l’invito ad un matrimonio non venga accolto da un sorriso seguito a ruota da una serie di lagne (ovviamente private e a porte chiuse).
E scegli il vestito, e pensa al regalo, e il ricevimento troppo lungo, e una giornata persa, i bambini da gestire, troppo caldo e cola il trucco, troppo freddo ed il cappotto che intralcia e “chi diavolo sceglie di sposarsi a novembre???”, ecc ecc…. E il mal di piedi? Dico, E IL MAL DI PIEDI???
Però si sposano ancora… I giovani, i meno giovani, quelli che si son già sposati, quelli che reputavamo senza speranza e che, invece, guarda te: ce l’anno fatta anche loro, quelli che al matrimonio non credono…. Si sposano e, sapete, credo che sia la dimostrazione più grande d’amore che si possa dare: mettersi al centro dell’attenzione, esporsi, per dire a parenti e amici, a tutti: ECCOMI, SONO QUI E AMO QUEST’UOMO, AMO QUESTA DONNA. Fantastico…..
Come ha detto Don Paolo, UN MIRACOLO. Quando due persone così diverse come Chiara (il terremoto) ed Ivan (il divano), creano qualcosa di magico come una famiglia. Dalle loro diversità, l’amore. Dalle loro diversità, il completamento, l’assoluta felicità, i progetti comuni, la vita.
Probabilmente l’unica partecipazione accolta con la ola! Nonostante il gran caldo, ci siamo ritrovati tutti tirati ai punti di ritrovo, tra fiocchi bianchi e cappelli siamo partiti per Marcellise, abbiamo affrontato la salita verso la Chiesa in perfetto stile “Cammino di Santiago”, abbiamo abbracciato uno sposo leggermente agitato, suocere e suoceri concentrati sullo svolgimento dell’evento, e abbiamo più o meno ordinatamente preso posto.
Ovviamente, non poteva essere una cerimonia convenzionale… Non lo sono gli sposi! Fate vobis….
Ci siamo sposati un po’ tutti insieme a Terremoto e Divano, perché non eravamo solo gli invitati, eravamo parte della cerimonia. Perché loro hanno dichiarato il loro amore reciproco, ma contemporaneamente hanno dichiarato il loro amore anche per noi.
Ora, c’era da aspettarselo da una come Chiara, serenamente e pacatamente supportata da Ivan: che fossimo in blocco dietro e di lato all’altare, che fossimo praticamente in braccio a Don Paolo (qualcuno ha finito anche per usurpargli il posto a sedere), che ogni tanto la sposa, il bouquet e lo strascico, compreso lo sposo ovviamente, si sganciassero dalla cerimonia classica per fare un saluto, dare un abbraccio o scambiare due parole con noi.
Il delirio in chiesa: chi piangeva, chi serviva messa, chi faceva domande, chi faceva monologhi dai dubbi contenuti, chi parlava a sproposito quando interrogato (testimone di Chiara, sarà stata ansia da prestazione?) insomma…. NOI! Con le nostre diversità, appunto, che si mescolano così bene da creare il miracolo ogni giorno.
VI DICHIARO MARITO E MOGLIE, TERREMOTO E DIVANO, MIRACOLO, CHIARA E IVAN. AMEN.
Esplosione di petali e coriandoli fuori , urla e schiamazzi. Il riso no, il riso si mangia. Il riso è stato donato per scopi ben più nobili. Prendiamo esempio.
Convolati a giuste nozze, Terremoto e Divano e ci hanno offerto una deliziosa merenda sul sagrato, alla quale sono seguite le foto di rito, i baci, gli abbracci, le nostre speranze su “quando sarà il mio matrimonio….”…. Insomma, qualcosa di “classico” in questo sposalizio speciale.
Coronato da Serenella che, seguendolo in streaming, non si sa come abbia fatto a prendere il bouquet! MIRACOLO!!!!
E se ”La felicità a due è direttamente proporzionale a quanto poco si sa l’uno della vita dell’altro” bhe, i nostri piccioncini avranno lunga vita: senza nessuna cattiveria, ma chi riesce a star dietro a tutto quello che dice e fa Chiara?
Vi amiamo ragazzi!
Grazie di essere la nostra famiglia.
– Anna –

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diario di bordo 45: stessa uscita, stesso posto, stessi amici…o quasi

L’appuntamento è fisso ormai da anni e quasi tutti noi del Più di Uno siamo presenti: il giro in auto d’epoca con l’HCC è imperdibile!!!
Tra amici datati e nuovi, le macchine che ci portano in giro fanno invidia a tutti quelli che ci guardano.
Solita fermata in Piazza Erbe per fare la foto tutti insieme con sfondo su l’Arena: c’è chi si siede, chi sgranchisce le gambe… e perfino qualche turista che guarda le auto estasiato e si mette in posa per farsi una foto!
ehi ehi, quelle sono nostre! Per l’anno prossimo potremmo pensare di far fare le foto con le macchine a pagamento 🙂
Pit Stop dai nostri amici alpini di Isola Rizza: accoglienza sempre “di casa” tra chiacchiere, cibo e la Simona che ha lasciato marito e figlia a casa ed è venuta a trovarci con la piccola Cecilia!
Il caldo fa cambiare un poco i pia ni: non possiamo arrostirci al sole facendo i soliti giochi a tema moto… ma anche stare seduti all’ombra sulle panchine ha il suo fascino!
Come sempre i nostri accompagnatori sono generosissimi: un regalo a ciascun ragazzo e volontario (il loro ombrello mi ha salvata da molte docce non previste) e così diamo il benvenuto ufficialmente a dei nuovi amici! Fabrizio, Michele, Lia e Marcella ben entrati in famiglia!!!
Come sempre il tempo vola troppo velocemente e dopo aver cantato in coro con gli alpini “el melon s’è bon” ci rimettiamo in marcia verso casa, contenti, ustionati, a pance piene e soprattutto… con i cuori pieni.
– Chiara –

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Diario di bordo 44: Sindrome da meteo al Footgolf

Al quartier generale del meteo.it sabato sera e domenica mattina qualche dubbio è venuto: ma come mai mezza Verona vuol sapere in modo insistente che tempo farà domenica dalle 10:00 alle 16:00???? Nelle periferie di San Martino Buon Albergo???
Segreto svelato… Uscita del più di uno che forse batte il record delle presenze e del nome particolare da pronunciare : Footgolf da Tanja 🙂
Il gioco è più semplice da fare che a dire, praticamente mescola il calcio al minigolf, bisogna calciare la palla in buca. Peccato che piova a dirotto!
Ma l’impeccabile e ottimista organizzazione decide di invertire l’ordine degli addendi prima si mangia e poi (forse) si gioca e infatti il risultato non cambia: ci si diverte sempre!!
E così abbiamo dirottato la mattinata in quello che ci viene più spontaneo e naturale: mangiare in compagnia quello che c’è, e stavolta super hamburger & salsine, dolci & torte di compleanno per festeggiare Martina…coca-cola & fanta &….acqua???? finita!!!!
Evvai…….Tutti già fuori con il pallone in mano o meglio in mezzo ai piedi. Si parte!
Vai, tocca a te! A me? ….Io? No, no tiro io…
Un calcio basso per spazzare via la pioggia e un colpo secco per fare centro come sempre!
Stare insieme in un posto qualunque, tanto il sole ci splende nel cor!
– Denis –

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Diario di bordo 43 – malga Malera: aria di montagna e buon cibo per ritemprare corpo e spirito

Ai punti di ritrovo, si preannunciava una calda e soleggiata domenica di maggio, perfetta per la prima gita di trekking in montagna della stagione con gli amici del Più di Uno!
Al raduno di tutto il gruppo a Quinto di Valpantena, siamo così tanti tra ragazzi e volontari, che quasi blocchiamo il traffico. Meglio ripartire verso le alte vette, direzione S. Giorgio!
Una volta arrivati e scesi dall’auto, ci accorgiamo che forse qui la primavera non è ancora arrivata: ci accoglie infatti un venticello frizzante, qualche nuvola e una temperatura piuttosto freddina.
Ma siamo pronti ad ogni evenienza: infiliamo piumini e berretti, i più sportivi ed equipaggiati sfilano i loro bastoncini da trekking e partiamo per la camminata panoramica verso malga Malera, dove pranzeremo.
Si sa, le salite in montagna sono sempre un po’ impegnative, ma i prati verdi, l’aria pulita, il panorama all’orizzonte ricompensano lo sforzo! Camminare tutti assieme è divertente: si ride, si scherza, si chiacchiera ed è l’occasione per fare conoscenza con alcuni nuovi membri del gruppo. È proprio vero che più siamo, meglio è!
Si sa che a noi del Più di Uno l’appetito non manca…figuriamoci dopo una passeggiata in montagna! Finalmente arriviamo alla malga dove ci rifocilliamo con salumi, formaggi, formidabili gnocchi di malga e canederli. Ragazzi che scorpacciata! Ma quando si fa movimento, ci si dovrà pur nutrire, no?!
Il tempo vola sempre quando siamo assieme ed è già ora di rientrare. La passeggiata in discesa è più semplice e veloce e torniamo alle auto in men che non si dica.
E così ci salutiamo. Un po’ stanchi, con le pance piene e un po’ infreddoliti, ma felici della bella domenica trascorsa assieme. Alla prossima ragazzi!
– Silvia –

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Diario di bordo 42: Il vero risultato? “Più di uno” per noi!

Domenica 17 aprile “l’armata del Più di Uno” si è ritrovata allo stadio Bentegodi , per sostenere i beniamini del Verona. Appuntamento consueto della nostra Associazione nella primavera inoltrata, una giornata di ordinaria solidarietà ma di speciale vicinanza.
Il gruppo ha visto la speciale partecipazione di Zara e la presenza del nuovo volontario, Riccardo.
Gli ultras della nostra curva erano moderatamente galvanizzati per l’imminente competizione. Dopo aver gustato un’ottima pizza, il tragitto verso lo stadio è avvenuto in modo ordinato e con cori assolutamente rispettosi! Tutti erano concentrati sulla partita e la maggioranza era pure attrezzata come si conviene al perfetto tifoso. Le ragazze sfoggiavano fieramente le sciarpe gialloblù, Michele indossava con eleganza il foulard bicolore e Alberto aveva con sé anche la bandiera dell’Hellas!
Le nuvole chiudevano il cielo, ma non la speranza dei Nostri!
La partita si è mostrata piuttosto fiacca, ma nessuno si è arreso anzitempo e il rettangolo erboso è stato per novanta minuti l’unico orizzonte sui cui posare lo sguardo, confidando davvero in un buon risultato, soprattutto dopo il pareggio. Ma proprio al recupero, all’improvviso, la squadra avversaria ha siglato la vittoria. E allora, giustamente, dalle nostre file si sono levati commenti di disapprovazione, sommessi o urlati… Ognuno, nel tifo, ha il suo stile!
Calcisticamente parlando abbiamo perso, è vero. Ma ognuno di noi sa che domenica è stato segnato un altro importantissimo goal in favore della nostra piccola grande comunità, che ha vissuto un’altra esperienza per fare squadra, per conoscersi e condividere.
Grazie, ragazzi!
– Francesca –

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Diario di bordo 41: anarchia autogestita

La prima uscita del più di uno ha inaugurato il 2016 al Palazzetto dello sport per l’attesissima (?) Calzedonia (?) – Molfetta (?)………………….
Perdonate i punti di domanda, scrive l’antisportiva per antonomasia, la Regina del pigrismo, che potrebbe fare le Olimpiadi delle pulizie di casa, ma che di sport, in generale, non ci capisce un cavolo………
Ma siccome il nostro motto, tra i tanti, è “condivisione” e i più apprezzano qualsiasi manifestazione sportiva (dalla pallavolo, al calcio, passando per il basket ed i tornei di pinnacola….), e tra l’altro ogni cosa passa in secondo piano quando la cricca da valore aggiunto, bhe…. Facciamoci anche sta partita di pallavolo!
Messi a dura prova dai bagordi di fine 2015 ed inizio 2016, dall’epidemia di influenza che ci ha decimati fino a qualche ora dal’evento (eravamo comunque in tantissimi, tant’è che abbiamo dovuto dividerci tra evento e cena), dalle strade chiuse e dal traffico perchè il nostro punto di ritrovo coincideva con l’uscita dei tifosi dallo stadio (che partita c’era? Ehm…. Ehm…. ), dai “tu si alla partita, tu no alla pizza….”, ci siamo riusciti comunque: per la prima battuta eravamo pronti e sistemati!
Bhe, pronti…. Chiara, Ivan, Denis e Giorgio cercavano ancora di appendere il nostro cartellone, io cercavo ancora di spuntare la lista dei partecipanti e di organizzare i “solo pizza”, qualcuno cercava il bagno, qualcuno cercava cibo, qualcuno perdeva il posto a sedere…. Insomma, la nostra usuale, immancabile, irrinunciabile anarchia autogestita!
Quella che sicuramente ha fatto innamorare di noi i NUOVI TRE VOLONTARI al debutto: Michela, Elena (e siamo a 4!) e GianPietro!
Comunque: la partita procede, a rilento, un punto qui e un punto la, il tempo stringe, abbiamo fame (sai che novità!), la pizzeria ci aspetta e manca ancora un set…. Abbandoniamo il Palazzetto e Marco (un “tu no alla pizza”) che siamo in vantaggio, trottiamo verso la Grotta Azzurra dove oltre alla cena ci aspetta la torta di Claudia che oggi raggiunge il traguardo dei 28 anni!
Ecco, ora, visto che di sport non ne so, ma che di servizio, organizzazione di sala e cortesia verso il cliente qualcosa si, vorrei non dilungarmi sulla cena… Sottolineo solo che mangeremmo anche i sassi e che il tempo che passiamo tra noi acquista valore a prescindere da dove si passi… Quindi risate e record di chiacchiere, candeline da soffiare, regali, genitori obbligati a prendere posto tra di noi, ritardo come da contratto….
Uscita finita: senza il nostro supporto morale ed il nostro imprinting positivo, la squadra locale (ricordo in vantaggio al nostro abbandono), è stata sopraffatta……
Un po’ anche io, in verità, che dopo due anni mi sono trovata alla mia prima uscita da organizzatrice (tra l’altro già tutta organizzata), con tutte le varie ed eventuali sopra descritte e l’ansia da prestazione della prima volta….
Che dire… Faccio i diari e le torte, vi va? 😛

– Anna –

Diario
Diario di bordo 40: Monza: Ferrari Challenge

– ore 8.00, Verona_sud: Ritrovo
Condividiamo il parcheggio con un gruppo di “serenissimi”

– Viaggio d’andata
Riccardo Simeoni in pullman si impossessa del “posto del bullo” (ultima fila, sedile centrale),
e mentre ascolta musica in cuffia imita atteggiamenti da rock-star; risultato: effetto playback!

– ore 9.45, Monza: Avvistamento della prima Ferrari
E’ un modello da strada, che sta cercando di immettersi nel traffico.
Il guidatore, nonostante l’aiuto di ben 2 maggiordomi, evidenzia grosse difficolta’ a manovrare in retromarcia.
(“Chi ha denti non ha pane …”)

– ore 10.00, Monza: ricongiungimento, a destinazione, con la nostra volontaria Marta.
E’ puntuale come al solito … nell’arrivare in ritardo!

– ore 10.30: Distribuzione dei tesserini di ingresso
Francesco non trova piu’ il suo.
Riferisce che e’ caduto.
Scattano le ricerche: … tasca dx del giubbino!

– ore 11.00: Accoglienza e presentazione del programma
Un addetto dell’organizzazione, simpatico e sorridente, ci introduce alle competizioni automobilistiche.
Ci parla delle macchine e delle corse.
I nostri ragazzi sono incantati dal magico mondo Ferrari.
Anche le nostre volontarie sono incantate (per altri motivi): non stanno capendo niente!

– ore 11.30: Visita del “parco auto”
Possiamo ammirare da vicino alcune Ferrari da strada.
Che bolidi!
Tra gli altri, un modello nero dalla linea “estrema” (che assomiglia ad una Bat-mobile), e il mitico modello cabrio che guidava Tom Selleck nel telefilm “Magnum P.I.”.

– ore 12.30: Prima gara di giornata
Partenza.
Primo giro: ancora tutte le auto in gruppo.
Secondo giro: ancora in gruppo, ma piu’ allungato.
Terzo giro: il gruppo si sgrana. Non si riesce piu’ a seguire l’andamento della gara. Servirebbe un maxi-schermo che trasmettesse la telecronaca. Non c’e’!

– ore 13.30: Pranzo
Menu’ ragazzi: tris di primi, tris di secondi, tris di dolci, e tris di frutta.
Menu’ volontari: tris di crackers, e tris-tezza!

– ore 14.00: Camminata verso il museo dedicato ad Ayrton Senna
Il trasferimento non e’ dei piu’ brevi.
Alcuni ragazzi sentono la fatica, e rallentano, rallentano, rallentano …
Giunti all’ingresso scorgiamo la scritta “Museo della velocità”!!!

– ore 14.30: Visita al museo dedicato ad Ayrton Senna
Domanda (alla Lorella S.): “Lorella, sai chi era Ayrton Senna?”
Risposta: “Uno che guidava la macchina.”
Replica: “Giusto.”
“Anche mio nonno comunque era <>!”
“La prossima volta, meglio rispondere <>.”

– ore 15.00: Visita ai box
Grazie ai contatti della nostra magnifica volontaria Veronica (organizzatrice dell’uscita), riusciamo anche ad accedere al “garage” delle auto da corsa.
Ci viene presentato il vincitore della gara del mattino.
Tra le lodi del suo team manager, il “macchinone” che guida, e il trofeo che ha vinto, le nostre volontarie cominciano a cinguettare: “Bel tipo!”.
Uno di passaggio (probabilmente invidioso) fa notare che, esteticamente parlando, si tratta di un tipo che in un contesto normale non attirerebbe l’attenzione in maniera particolare.
Donne ammettetelo: nel valutare un uomo siete influenzate dal suo successo! (come noi nel valutare una donna lo siamo dalle sue forme)

– ore 15.30: Seconda gara di giornata
Idea: appostiamoci in fondo al rettilineo (un punto strategico per vedere i sorpassi).
Cammina, cammina, la gara intanto e’ giunta all’ultimo giro.
Io, Marco, e Nicola R., allungando il passo, sbuchiamo giusto in tempo per vedere passare gli ultimi due doppiati (abbiamo comunque dato un senso alle nostre fatiche!).
Jessica e mamma, purtroppo, fanno in tempo soltanto a vedere sfilare il carro attrezzi e l’auto medica!!!

– ore 16.30: Auto-stop
La pista viene messa nuovamente a disposizione delle Ferrari dei privati.
In zona cominciano ad aggirarsi alcune ragazze di bell’aspetto alla ricerca di un passaggio per un giro in pista.
Mai vista cosi’ tanta passione per i motori da parte femminile nelle piste dei go-kart!

– ore 17.30: Viaggio di ritorno
Coda.
Nel rettilineo della circonvallazione (il punto piu’ veloce del tragitto per l’autostrada) il nostra pullman ha toccato punte di velocita’ attorno agli 0,003 km orari.

– ore 18.30: Autostrada
La stanchezza si fa sentire.
I volontari vorrebbero riposare.
Alberto, con il suo repertorio Salvini-Sgarbi-Fibra, non dà tregua.

– ore 19.30: Arrivo
Distribuzione degli omaggi Ferrari.
Nicola R. ha un’idea imprenditoriale: rivendere in nero i beauty avanzati.

– Giorgio –

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diario di bordo 39: In baita dagli Alpini

Uscita affollata quella di sabato sera dagli alpini di Isola Rizza, si sa gli alpini piacciono e fanno sempre il pienone!
L’inizio della serata ai soliti punti di ritrovo per poter caricare la ciurma e riempire i bauli di calorie dolcificate!!! E poi …tutti pronti, si parte! Tutti in fila per non sbagliare strada, lungo la tangenziale un vero e proprio corteo di macchine e pulmini.
Al nostro arrivo in baita: calore e accoglienza. Abbiamo sfoggiato la stagione primavera/estate 2016…maniche corte o camisèta.
Le cucine erano già nel fervore, tutti al posto di combattimento perchè ormai il comando era già stato lanciato: “butta la paaaaastaaaaa!”.
Ormai eravamo “sotto assedio” i piatti iniziavano ad uscire con frequenza accelerata, uno in fila all’altro e senza problemi venivano letteralmente spazzolati. In quei momenti, poche parole…ma tanta masticazione!
A pancia piena le doverose ciacole, incorniciate dalle foto delle nostre uscite sul maxischermo, aspettando la famosa tombolona.
Una prima mance, per rallegrare o infuriare i partecipanti (dipende dal fondo schiena).
La pausa per il dolce o il caffè, ma soprattutto per fare la sorpresa e spegnere le candeline insieme a Manuel e Anita, visivamente sorpresi!!
Una seconda mance, per cercare di rallegrare gli infuriati o infuriare i rallegrati (dipende dal fondo schiena).
E vabbè dai… c’è chi vince e fa tombola, c’è chi perde per un numero, ma non serve mescolare il sacchettino, il numero che manca ce l’hai seduto a fianco, o ti regala un abbraccio per consolarti o ti regala uno dei suoi premi con un sorriso.
E così senza accorgerti è già ora di tornare, stavolta con il baule pieno di piccoli gesti che fanno riflettere.

Ps. Un grande ringraziamento ai numerosi alpini che ogni anno ci accolgono per questa serata godereccia.

– Denis –

Diario
Diario di bordo 38: nella nostra diversità siamo tutti uguali

“Provate a rendere tutti il mondo un posto migliore. Non importa a quale specie apparteniate, il cambiamento parte da tutti noi”
Dovendo scegliere una citazione dal film visto ieri in uscita, questa è quella che più resta impressa: perchè la Disney ha lanciato un messaggio che noi del Più di uno abbiamo da anni fatto nostro: nella nostra diversità siamo tutti uguali.
Bellissimo film, divertente, delicato ed intelligente. Dopo qualche perplessità dai nostri amanti dei film di azione e delle commedie (ALberto e Isa ammettetelo 🙂 ) tutti ci siamo dichiarati soddisfatti del film scelto.
Un pomeriggio tranquillo in compagnia, rilassante, divertente e….caldo!!
Perchè in pizzeria, nonostante l’ottima pizza, il nostro umore è stato un poco messo alla prova dall’eccessivo caldo, che ha reso gli animi un poco agitati provocando anche litigi d’amore (speriamo la situazione si sia sistemata!!).
Una uscita tra le più semplici ma a noi che importa…mica dobbiamo sempre fare grandi cose 🙂
– Chiara –