Diario di bordo 30: MAREEEEE, PROFUMO DI M….. LAGOOOOOO!!!

Se non conoscete Seneca, pace. Ma se non avete mai sentito la sua celeberrima citazione: “Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove vuole andare”, bhe, allora venite da un altro mondo.
Per il Più di Uno, almeno una volta l’anno, la meta in versione barcaioli è certa: il Circolo Nautico Brenzone, nella ridente località di Castelletto, ci aspetta per il consueto tour acquatico.
Quest’anno con una variante: partenza posticipata alle ore 12.30 (siamo sopravvissuti alla canicola dei punti di ritrovo, nessuno ci potrà fermare mai più!) e rientro dopo cena, di sabato, per evitare che una bella giornata finisca nell’ingorgo infernale del rientro.
Che sia andata bene è palesare l’ovvio! Caricati i pulmini con borsoni che poco avevano da inviare alle valigie delle vacanze, caricati noi in versione che più estiva non si può, siamo partiti in vero stile treno regionale: Verona – Castelletto ferma a:
Bussolengo (per attracco altri pulmini)
Lazise (per recupero Riky)
Garda (per recupero Claudia).
Nel mentre spicca il costume trandissimo di Francesca, l’aria condizionata la cui messa in funzione sembra un segreto di Stato, i finestrini spalancati ed i consueti canti da gita!
Arrivo sul posto e c’è giusto il tempo di spalmarsi il secondo strato di crema, infilare il costume ed il giubbetto salvagente, togliere o mettere le scarpe (e qui prima o dopo qualcuno ci dirà con esattezza quale sia la modalità con cui imbarcarsi, perché è il secondo mistero del giorno) e smistarsi sui vari natanti.
Ora, tutti abbiamo usato almeno una volta il termine “cazzare la randa” o “mezzo marinaio”, ma mettere in pratica è un altro discorso… Soprattutto se non sai cos’è la randa o se cazzare significa tira o lascia! Però siamo ben seguiti, i nostri capitani sono competenti e soprattutto pazienti, e nelle tre ore di navigazione impariamo qualcosa di nuovo. E tra un compito impartito e l’altro, c’è anche il tempo per gareggiare, ridere, cantare, dormicchiare…. Il sole, lo sciabordio delle onde che ti culla, il vento che comunque c’è…. Relax allo stato puro! Soprattutto se i cellulari li lasciamo a riva!
Tre ore volano letteralmente, sbarchiamo per buttarci a bagno e, a ruota, a fare merenda! Un’oretta di chiacchiere, cambio d’abito e la cena è in tavola, sottoforma di riso freddo che concede il bis, ma anche il tris! E siccome a noi lo stomaco non ci si chiude mai, fissiamo senza ritegno la griglia gigante dei nostri dirimpettai, con il cervello che frulla su come struttuarare la cena del prossimo anno!
Foto di gruppo e partenza e sarà che siamo ancora euforici per le nostre imprese marittime o perché il sole ci ha cotto del tutto e siamo stanchi, il rientro è più gaio della partenza, ridiamo fino alle lacrime, affrontiamo la sciagura del cellulare che sembra perduto con il sorriso e ci ricordiamo anche di far tappa a Garda per far scendere Claudia (il terrore era di addormentarci tutti e portarla a Verona).
Ai punti di ritrovo arriviamo un po’ più tardi del previsto, forse saremmo dovuti partire qualche minuto prima…. Soprattutto se il nostro autista, ligio al dovere civico, ferma ogni venti metri per permettere ai pedoni l’attraversamento! Grandissimo Andrea S.!
Un grazie sentitissimo al CNB, ci vediamo il prossimo anno!
– Anna –