Diario di bordo 46: QUANDO IL TERREMOTO SPOSA IL DIVANO: Scene da mat

Capita raramente, e non vi chiederò di dire la vostra per non mettervi in imbarazzo, che l’invito ad un matrimonio non venga accolto da un sorriso seguito a ruota da una serie di lagne (ovviamente private e a porte chiuse).
E scegli il vestito, e pensa al regalo, e il ricevimento troppo lungo, e una giornata persa, i bambini da gestire, troppo caldo e cola il trucco, troppo freddo ed il cappotto che intralcia e “chi diavolo sceglie di sposarsi a novembre???”, ecc ecc…. E il mal di piedi? Dico, E IL MAL DI PIEDI???
Però si sposano ancora… I giovani, i meno giovani, quelli che si son già sposati, quelli che reputavamo senza speranza e che, invece, guarda te: ce l’anno fatta anche loro, quelli che al matrimonio non credono…. Si sposano e, sapete, credo che sia la dimostrazione più grande d’amore che si possa dare: mettersi al centro dell’attenzione, esporsi, per dire a parenti e amici, a tutti: ECCOMI, SONO QUI E AMO QUEST’UOMO, AMO QUESTA DONNA. Fantastico…..
Come ha detto Don Paolo, UN MIRACOLO. Quando due persone così diverse come Chiara (il terremoto) ed Ivan (il divano), creano qualcosa di magico come una famiglia. Dalle loro diversità, l’amore. Dalle loro diversità, il completamento, l’assoluta felicità, i progetti comuni, la vita.
Probabilmente l’unica partecipazione accolta con la ola! Nonostante il gran caldo, ci siamo ritrovati tutti tirati ai punti di ritrovo, tra fiocchi bianchi e cappelli siamo partiti per Marcellise, abbiamo affrontato la salita verso la Chiesa in perfetto stile “Cammino di Santiago”, abbiamo abbracciato uno sposo leggermente agitato, suocere e suoceri concentrati sullo svolgimento dell’evento, e abbiamo più o meno ordinatamente preso posto.
Ovviamente, non poteva essere una cerimonia convenzionale… Non lo sono gli sposi! Fate vobis….
Ci siamo sposati un po’ tutti insieme a Terremoto e Divano, perché non eravamo solo gli invitati, eravamo parte della cerimonia. Perché loro hanno dichiarato il loro amore reciproco, ma contemporaneamente hanno dichiarato il loro amore anche per noi.
Ora, c’era da aspettarselo da una come Chiara, serenamente e pacatamente supportata da Ivan: che fossimo in blocco dietro e di lato all’altare, che fossimo praticamente in braccio a Don Paolo (qualcuno ha finito anche per usurpargli il posto a sedere), che ogni tanto la sposa, il bouquet e lo strascico, compreso lo sposo ovviamente, si sganciassero dalla cerimonia classica per fare un saluto, dare un abbraccio o scambiare due parole con noi.
Il delirio in chiesa: chi piangeva, chi serviva messa, chi faceva domande, chi faceva monologhi dai dubbi contenuti, chi parlava a sproposito quando interrogato (testimone di Chiara, sarà stata ansia da prestazione?) insomma…. NOI! Con le nostre diversità, appunto, che si mescolano così bene da creare il miracolo ogni giorno.
VI DICHIARO MARITO E MOGLIE, TERREMOTO E DIVANO, MIRACOLO, CHIARA E IVAN. AMEN.
Esplosione di petali e coriandoli fuori , urla e schiamazzi. Il riso no, il riso si mangia. Il riso è stato donato per scopi ben più nobili. Prendiamo esempio.
Convolati a giuste nozze, Terremoto e Divano e ci hanno offerto una deliziosa merenda sul sagrato, alla quale sono seguite le foto di rito, i baci, gli abbracci, le nostre speranze su “quando sarà il mio matrimonio….”…. Insomma, qualcosa di “classico” in questo sposalizio speciale.
Coronato da Serenella che, seguendolo in streaming, non si sa come abbia fatto a prendere il bouquet! MIRACOLO!!!!
E se ”La felicità a due è direttamente proporzionale a quanto poco si sa l’uno della vita dell’altro” bhe, i nostri piccioncini avranno lunga vita: senza nessuna cattiveria, ma chi riesce a star dietro a tutto quello che dice e fa Chiara?
Vi amiamo ragazzi!
Grazie di essere la nostra famiglia.
– Anna –