Diario di bordo 15: vento che c’è, vento che manca…vento di libertà e speranza

Diario (riflessioni) della giornata al Deltaland del 27 luglio 2014
C’è una leggenda che racconta il primo volo umano, quello di Dedalo e di suo figlio Icaro che, per uscire da un labirinto dove erano prigionieri, si costruirono con piume e cera un paio di ali ciascuno e che, dalla sommità del muro, complice una forte raffica di vento, si lanciarono verso il cielo per ritrovare la loro libertà.
E proprio così, ieri, in un raro pomeriggio di sole di questa estate pazzerella, dalla sommità della collina, i nostri ragazzi, imbragati fino ai denti, aspettavano che l’aria (immobile) desse un cenno per cominciare la super rincorsa giù per il prato con la speranza di gonfiare la vela del parapendio e alzarsi in un volo di….? Di libertà?
E chi lo sa se di libertà, ma di certo per ognuno quel volo ha avuto un sapore tutto personale: per il Gabry era “il volo da San Zeno di Montagna (quasi quasi lo abbiamo convinto!) come mi aveva detto quello là!”, per la Rugo era il volo da far vedere a mamma e papà “con un po’ di paura” (sia mai!) prima di tornare a casa, per la Francy Pavani era il volo (fantasticato e mancato, acc!) tra le braccia del presidente.
E che dire di quello di Andres, che per più volte si è assicurato che fosse il volo “ nelle mie possibilità”; e quello di Barbara? Il suo volo non poteva che sapere di felicità dopo un “Guardami Andres”.
Quello di Angela è stata “un’impresa di volo”: tutti impazienti sotto il caldo e… “dov’è la Angela?”
A fare riscaldamento: hop-hop, corsetta su e giù per la collina (perchè lei è la sportiva del gruppo, che fa nuoto!)
“dai, Angela!-le grida qualcuno- che la bava di vento se ne va!”, e quando si decide, l’aria se n’e andata davvero e il fiato è corto per la rincorsa; a correre per lei saranno quelli del deltaland!!
Per la nostra Isa il volo è immancabilmente fashion, sempre sul pezzo: lo smalto alle unghie si intonava casualmente (?) ai colori della vela.
Per qualcuno è stato “il primo volo”, per qualcun’altro è stato un “non volo”: fine della bava di vento, “che delusione”, pazienza!
Questi sono solo alcuni dei momenti che ho potuto osservare da sotto la visiera del mio cappello ai piedi della collina e non c’è stato ragazzo che, anche dopo un planaggio “ruzzolato” non avesse stampato in viso un sorriso. Missione compiuta: ci siamo divertiti tutti insieme!
Perciò: tutti a mangiare!
Così si è conclusa la giornata al Deltaland, “alla faccia delle previsioni meteo” ha sottolineato qualcuno.

Un grazie speciale a tutto lo staff del Deltaland che ha affiancato e incoraggiato i nostri ragazzi su e giù per quella collina: arrivederci all’anno prossimo con entusiasmo rinnovato e speriamo con vento almeno a 7 nodi!