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Diario di Bordo 37: pazzi mascherati :)

Se è vero che il Carnevale è nato come ultimo giorno di festa prima delle astinenze del periodo Quaresimale, noi del Più di Uno rispettiamo in pieno il termine “festa” in ogni suo significato: mangiare a volontà, bibite da bere, dolci a profusione, maschere di ogni genere, musica fino a sera tarda, balli di gruppo fino allo sfinimento…
Si sa che quando facciamo le cose le facciamo fatte bene!!
Già tot giorni prima tra i volontari fervevano i preparativi: chi prende cibo, chi il bere, chi pensa alle maschere… chi più ne ha più ne metta!!
Deve essere stato strano per chi dall’esterno osservava le strane combriccole formate dai nostri ragazzi ai punti di ritrovo: pagliacci, streghe, zingare, mostri, pirati… e perfino Violetta!!
Nonostante il tempo abbia provato a rovinarci la festa inzuppandoci per bene (dire che pioveva è dire poco!!!) noi non ci siamo fermati!!
Una bella scorpacciata di pizza e poi via alle danze!! Il nostro Dj Nicola ci ha fatto scatenare sulle musiche più disparate, dal classico YMCA alle più moderne musiche da disco!! Tanto noi, qualsiasi musica ci sia, balliamo tutto il tempo!!
un Limbo improvvisato con la scopa, un trenino lunghissimo che passa sotto delle bolle di sapone e il divertimento e la magia sono assicurati!!
perchè non importa cosa facciamo, l’importante è che siamo sempre insieme!!
– Chiara –

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Diario di bordo 36: Cara S. Lucia…

Cara Santa Lucia,
eccoci qui, anche quest’anno….
Siamo stati parecchio buoni, pertanto crediamo di poter osare un po’ con le richieste…. Ti anticipo subito che a noi le cose materiali fanno piacere fino ad un certo punto, ma che badiamo più alla sostanza, quindi puoi tranquillizzare il ciuchino: i nostri “vorrei” avranno un peso etereo….
Iniziamo con il dirti che nel 2016 Chiara ed Ivan si sposeranno e che la nostra consueta uscita in tuo onore unirà l’utile al dilettevole: siamo stati ingaggiati come preparatori ufficiali delle bomboniere!
Quindi, Santa carissima:
– vorremmo un occhio di riguardo nei confronti delle tovagliette americane, del panno lenci e della colla a caldo (si, lo sappiamo che tu gli occhi li hai su un piatto, era un modo di dire, dai, senza offesa….)
– vorremmo che la porta di casa Adami si aprisse con lo stesso calore ed entusiasmo di ogni anno
– vorremmo esserci tutti, più le nuove arrivate in famiglia, le piccole Olivia e Maddalena
– vorremmo la torta salata alle cipolle della mamma di Manu e la crema al mascarpone di Chiara
– vorremmo i regali da pescare e la consueta foto con i cappelli di Natale (che il sito ha bisogno del cambio di stagione)
– vorremmo buoni propositi e nuove speranze per il 2016
– vorremmo allargare la famiglia, nuovi volontari e nuovi ragazzi
– per noi che ci siamo già, vorremmo continuare questo cammino con la gioia e l’entusiasmo che ci hanno sempre contraddistinto. Vivere le avventure ordinarie e straordinarie che ci accompagnano da anni. Vorremo continuare così come siamo, ovviamente tutti più vecchi di un anno, crescendo, costruendoci un altro pezzetto di futuro.
– vorremmo farlo, anche questa volta, insieme
Insomma Lucy, le solite cose, le sai già, e qui lo spazio è poco e il tempo tiranno…. C’è da essere ai punti di ritrovo tra poco, forse siamo già in ritardo e non siamo nemmeno troppo sicuri di come ci si arriva….
Ciao cara Santa Lucia,
noi del +di1

PS: Se ti avanza del tempo, riesci mica anche a sincronizzarci gli orologi e ad aggiornarci i navigatori?

NDR: Le bomboniere……. Un capolavoro!
– Anna –

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Diario di bordo 35: Non esiste roccia sul cammino che non possiamo sfruttare per la nostra crescita.

Ci sono cose che si ripetono periodicamente senza cadere mai nella scontatezza della consuetudine, cose a cui ci si affeziona e che si aspettano con rituale entusiasmo, come i tortellini in brodo della domenica, i carri di carnevale, il mercato del sabato.
La nostra abitudine è l’uscita 4×4 con il il Jumbo Club. Ormai da anni, l’appuntamento ci vede partecipare numerosi ed entusiasti come la prima volta.
Inizia con il ritrovo di primo mattino in un parcheggio sufficientemente ampio per accogliere noi ed almeno una quindicina di potenti mezzi , si srotola tra percorsi più o meno accidentati, un paio di tappe conviviali e si conclude con salti adrenalinici in pista. Il rientro allo stesso parcheggio sancisce la fine della giornata, ma su questo sorvoliamo, perché significa giornata finita e ci lascia sempre un po’ di malinconia.
Quest’anno il tempo non è stato clemente, certo non pioveva, ma l’umidità, il cielo coperto e uno strato in più di vestiario non erano sicuramente quello a cui ambivamo. Però… Tempo di fare l’appello, scegliere le macchine su cui volevamo viaggiare e partire, al meteo non abbiamo più fatto caso!
Prima tappa, tra sgommi e derapate, mucche e vitella e qualche sprazzo di sole, Rifugio Primaneve, 1600m sul livello del mare. Freschino…. Occupiamo il locale e ci riscaldiamo a pane e prosciutto.
Si riparte per addentrarci in sentieri laterali in cui la vegetazione sembra intenzionata a non farci passare; ma abbiamo sottovalutato i nostri accompagnatori, che narrando avventure ben più temerarie, liberano il percorso da arbusti, fogliame ed, addirittura, un tronco in mezzo alla strada!
L tappa successiva è il ristorante, ci aspettano per le 13. Ma sarà l’avventura che appassiona, che siamo numerosi e qualche volta ci perdiamo, arriviamo con dignitosissimi 90 minuti di ritardo.
Pranzo abbondante, regali regali a profusione, ringraziamenti ufficiali ed è già ora di andare in pista: l’adrenalina sale, ci scambiamo mezzi e compagni d’avventura, un po’di paura che si scaccia facilmente con un abbraccio e, anche se oggi siamo stati solo passeggeri, la stanchezza ci travolge sulla strada del ritorno.
Perché l’uscita del 4×4 sia sempre un successo esagerato, resta un mistero. Sicuramente la simpatia e la disponibilità degli organizzatori, il brivido dell’avventura , insieme alla nostra sempre citata allegria, fanno la loro parte.
Personalmente credo che la magia stia anche nella metafora che il 4×4 a con la vita: tutti vorremmo una strrada dritta e senza ostacoli, se poi ci fosse anche un po’ di discesa, per gradire…. Tuttavia l’esperienza di ognuno ci insegna che non è cosi: ci sono tronchi in mezzo alla strada, rami, sassi da superare non senza fatica. Nessuno può sapere cosa ci riserva il destino, dietro la curva, lungo il sentiero.
Ma non c’è sasso troppo grande da non poter superare con un po’ di coraggio, determinazione, positività e, perché no?, con dei buoni amici e delle guide esperte.
Perché, citando un antico detto: la differenza nella vita non l’ha fatta il sasso, ma l’uomo. Non esiste roccia sul cammino che non possiamo sfruttare per la nostra crescita.
Ciao amici del Jumbo Club! Grazie!

– Anna –

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Diario di bordo 36: Serata da paura!

Questo è stato il primo halloween del più di uno e devo dire che per tutti è stata una festa da paura! Sicuramente da ripetere.
Che fosse una serata diversa dalle altre lo si era capito fin da subito ai punti di ritrovo, c’erano streghe di tutte le età, dalle giovani con i capelli neri, alle più anziane con quelli bianchi. Alcune streghe, in ritardo per il lavoro, hanno avuto la loro metamorfosi addirittura fuori dal parcheggio della festa, trucco e parrucco dell’ultimo minuto e pronti via, dentro al rifugio calcistico del Montorio calcio.
Una grande sala preventivamente addobbata con zucche, teschi, candele e ragnatele.
Il gran galà stregato era al completo con proprio delle belle facce: il lupo cattivo, l’uomo strega, l’incredibile ulk, il boia tagliateste e lo scheletrino… e ste streghe che non ci mollavano più. :))
E’ stato qui che tra urla di terrore e tremolii di gambe sono iniziati i soliti brontolii di pancia…che fame!! Ma ecco subito pronte per le tante bocche affamate un aperitivo un po’ insolito: delle cicciotte dita mozzate sanguinanti senza glutine. (di AIA che dolore)
Dopo un attimo di titubanza e sguardo estraniato tutti si sono azzannati le dita (del piatto), per poi leccarsi le dita (della mano) e per proseguire la cena in tema con la serata non poteva mancare la pizza (al taglio!!!)
Ma non c’era tempo da perdere, la musica si era accesa e con quella anche la serata, magistralmente animata dal nostro dj Nicola che pian piano ha riempito tutta la pista.
Ci sono state anche delle prove di canto con il karaoke, ma anche battaglie di breakdance che con movimenti contorsionistici e acrobazie/pulizie sul pavimento hanno ipnotizzato tutti.
Durante la notte c’è stata musica anche per degli inaspettati scatenati!
Note ritmiche pesanti tipo uz-uz-uz-uz, ma anche revival anni 80 e 90 che hanno fatto partire innumerevoli trenini divertenti, ultimo con partenza dispiaciuta da Montorio, ma con ritorno sicuro l’anno prossimo.

denis

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Diario di bordo 34: Prove libere in maneggio

Un maneggio fantasma, accessibile solo a un gruppo di ragazzi speciali: quelli del più di uno.
L’unico modo per visitare questo posto è venire con noi. Si trova su un promontorio verso il lago, ma il nome del suo paese è sconosciuto quasi a tutti, solamente uno o due persone lo conoscono e le indicazioni per poterci arrivare sono sempre un po’ misteriose. L’indizio per arrivare è uno solo: quando arrivi ai trattori giri a destra, poi devi essere uno di noi, altrimenti le strade portano magicamente allo stesso punto e non arrivi mai.
Sta di fatto che la tesserina del più di uno ce l’abbiamo e quindi siamo arrivati tutti sani e salvi… ed eravamo veramente tanti!!
Ad aspettarci c’erano: un cane scodinzolante dalla gioia e tre alti cavalli color cioccolato (dal gianduia chiaro fino al fondente) che stavano pettinavano la loro criniera per l’evento.
I cavalli, freschi e volenterosi ci hanno accompagnato per le prove libere del circuito per l’intero pomeriggio, probabilmente ignari della nostra interminabile schiera di presunti piloti cavallerizzi, a tal punto che alla sera talmente schiacciati dai pesi assomigliavano più a dei pony.
E dopo un’intensa attività fisica bisogna ricaricare le energie e noi lo sappiamo fare bene! Ciboooooo!!!
Carote e zuccherini per i cavalli; carne alla griglia per noi, cucinata su un forno a legna magistralmente addomesticato da esperti grigliatori con anni di esperienza.
Ma il piatto forte della serata sono stati i dolci che spuntavano come funghi lungo l’infinita tavolata in legno; penso siano stati veramente pochi quelli che sono riusciti ad assaggiarli tutti.
Doverosi sono stati i ringraziamenti per l’ottima riuscita della giornata rivolti maggiormente ai piloti ufficiali della scuderia (accompagnatori dei cavalli), ai cuochi e alle cuoche.
Un plauso anche ai coreografi della serata per il gran finale col botto: un balletto sulle note ripetute di una canzone che d’ora in poi non dimenticherò mai ”…anche se poi tutto è magnifico…” del mittico e a parer di qualcuna figo che è il Fedez!

– Denis –

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Diario di bordo 33: NOI CHE AMIAMO LE EMOZIONI FORTI….RAFTING!!!

La mia prima esperienza di rafting e lo confesso: ero parecchio emozionata!
Alla partenza verso il fiume Noce la giornata promette più che bene: caldo, un bel solino estivo, un cielo limpido e tanta, tanta voglia di divertirci. Niente e nessuno ci fermerà!
L’incidente in autostrada trovato 2 minuti dopo la partenza?
Abilmente superato dai nostri autisti professionisti!
Le nuvole nere minacciose all’orizzonte?
Saranno al massimo due gocce!
Dopo un lungo e trafficato viaggio, arriviamo nella ridente Val di Sole, dove oltre a distese interminabili di mele, ci accolgono vento, pioggia fitta e 9 gradi di temperatura!!!
Ma noi siamo sempre più convinti. In fin dei conti siamo qui per fare rafting, no? Acqua sopra per acqua sotto … c’è poca differenza!
Via a cambiarci negli spogliatoi: muta termoisolante per proteggerci dal freddo e dall’acqua (a proposito…qualcuno ha capito la funzione dei buchi in mezzo alle gambe?), k-way impermeabile e caschetto giallo. Siamo pronti!
Con le nostre guide raggiungiamo il punto di partenza, divisione in gruppi, consegna pagaie, breve breafing e via, tutti in acqua!
Sul nostro gommone, battezzato “Love Boat” (ben due componenti del nostro equipaggio sono stati divisi dalla loro dolce metà, suscitando non poca nostalgia) ce la caviamo piuttosto bene.
L’acqua è ghiacciata, ma caspita, è davvero divertente: le rapide sono sempre più forti, le onde sempre più alte, salti nel vuoto, vere e proprie secchiate d’acqua gelida in faccia. Ma non mancano i momenti tranquilli, tra il verde dei boschi e gli uccellini che ci volano vicini … ah che meraviglia la natura! Ma il relax dura poco … una gola adrenalinica è già dietro l’angolo e noi dobbiamo tenerci pronti a pagaiare e a seguire gli ordini della nostra guida.
E così, dopo un’ora e mezzo di adrenalina allo stato puro, infreddoliti come dei ghiacciolini al limone, arriviamo alla fine del nostro percorso. Non riusciamo a pensare ad altro che alla doccia bollente che ci aspetta, ma siamo felici e carichi come non mai!
Usciti dagli spogliatoi, asciutti e ben coperti, vediamo perfino la neve sulle montagne appena sopra di noi.
Ragazzi, altro che uscita: questa è stata una vera prova di coraggio e di resistenza!
Ciò che non distrugge, fortifica, dicono …. il che significa che se non ci siamo presi il raffreddore questa volta, non ce lo prenderemo più!
Bravi a tutti noi!!!
-Silvia-

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Diario di bordo 32: aggiungi un posto a tavola!

Se per molti le vacanze equivalgono a partire ed andarsene lontano dacasa, al mare o in montagna, in Italia o all’estero, per noi del Più di Uno estate vuole dire… piscina a casa Guadagnini!!!
Marco e i suoi si preparano ad essere letteralmente invasi da una orda di schiamazzanti bagnanti, pronti a tuffarsi dal trampolino, a nuotare… e a buttare in acqua i poveri sprovveduti che si mettevano ignari vicino al bordo piscina indecisi se buttarsi o meno.
se pensate che la piscina fosse già una buona ragione per approfittare della gentilezza di casa Guadagnini, aggiungete un calcio balilla, un tavolo di pin-pong e un canestro da basket et voilà! a ciascuno il proprio divertimento!
accanto a provetti tuffatori, discepoli negati per il tuffo, poveri notatori disturbati si scalmanavano calciatori in miniatura, nove lli giocatori di basket ed improvvisati giocatori di ping-pong.
Se tutto ciò non dovesse ancora convincervi… aggiungete 3 tipi di primi, affettati (causa cui la nostra vice si è affettata il dito e sparso il suo povero sangue), verdura e una anguria gigante piena di altra frutta!!!
e da ultimo ma più importante, la gentilissima e famigliare accoglienza dei Guadagnini, che ci parono le porte di casa loro come fossimo della famiglia!!
insomma…se ci fosse un motto per questa uscita sarebbe… aggiungi un posto a tavola che c’è.. il Più di Uno… in più! 🙂
– Chiara –

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Diario di bordo 31: DELTACENTRUM: per una estate… piena di vitalità

L’estate veronese di quest’anno rappresenta un duro banco di prova per te e il tuo organismo: le temperature elevate e il conseguente aumento di sudorazione ti possono causare un senso di spossatezza e debolezza.
Per tutti questi casi da oggi c’è DELTACENTRUM: l’integratore completo per la tua carica energetica giornaliera, con l’aggiunta del rarissimo Deltaplano del Garda.
DELTACENTRUM svolge un’azione tonificante sul morale e partecipa ai processi per la felicità dell’organismo, rendendoti forte e pronto a qualsiasi avventura o sport estremo.
Un esempio? Domenica 25 ragazzi del più di uno, accompagnati dagli instancabili istruttori del deltaland, ne hanno fatto abuso e per tutto il giorno fino allo stremo delle forze hanno continuato a salire e scendere da un pendio per provare a prendere il volo con un deltaplano.
Provare a volare sulle montagne veronesi non è facile! Ci sono state anche molto insidie come una mandria di mucche che li guardava incuriosita da molto vicino e un cagnolino che marcava stretto la corsa dell’aspirante Icaro. Al di là di questo; c’è chi c’è riuscito e chi no, chi è volato alto e l’ha voluto dire a tutti, chi è volato basso e non l’ha detto a nessuno.
Gli effetti del DELTACENTRUM sono stati comunque immediati e per tutti, potevano variare da grida di contentezza lanciati a squarciagola a semplici sorrisi e batti un cinque!!
Per alcuni, sono stati riscontrati degli effetti particolari come “fame da lupo” tanto da sbranare qualsiasi cosa finiva nel piatto o ”fame da adesivo” tanto da recuperare tutti i tipi di adesivi del deltaland in ogni sua forma e dimensione.
Attenzione: tra le controindicazioni abbiamo anche riscontrato che alcuni volontari non riuscivano proprio a staccarsi da terra o alcuni che si sono alzati in aria, finiti dentro a un ricordino di una mucca al pascolo e per questa loro innata fortuna premiati con applausi scroscianti da tutta la tavolata!
Se anche te adesso hai voglia di assumerlo sappi che lo puoi trovare confezionato in simpatici pulmini da nove distribuiti in varie zone della città, ma mi raccomando non eccedere le dosi consigliate.
– Denis –

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Diario di bordo 30: MAREEEEE, PROFUMO DI M….. LAGOOOOOO!!!

Se non conoscete Seneca, pace. Ma se non avete mai sentito la sua celeberrima citazione: “Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove vuole andare”, bhe, allora venite da un altro mondo.
Per il Più di Uno, almeno una volta l’anno, la meta in versione barcaioli è certa: il Circolo Nautico Brenzone, nella ridente località di Castelletto, ci aspetta per il consueto tour acquatico.
Quest’anno con una variante: partenza posticipata alle ore 12.30 (siamo sopravvissuti alla canicola dei punti di ritrovo, nessuno ci potrà fermare mai più!) e rientro dopo cena, di sabato, per evitare che una bella giornata finisca nell’ingorgo infernale del rientro.
Che sia andata bene è palesare l’ovvio! Caricati i pulmini con borsoni che poco avevano da inviare alle valigie delle vacanze, caricati noi in versione che più estiva non si può, siamo partiti in vero stile treno regionale: Verona – Castelletto ferma a:
Bussolengo (per attracco altri pulmini)
Lazise (per recupero Riky)
Garda (per recupero Claudia).
Nel mentre spicca il costume trandissimo di Francesca, l’aria condizionata la cui messa in funzione sembra un segreto di Stato, i finestrini spalancati ed i consueti canti da gita!
Arrivo sul posto e c’è giusto il tempo di spalmarsi il secondo strato di crema, infilare il costume ed il giubbetto salvagente, togliere o mettere le scarpe (e qui prima o dopo qualcuno ci dirà con esattezza quale sia la modalità con cui imbarcarsi, perché è il secondo mistero del giorno) e smistarsi sui vari natanti.
Ora, tutti abbiamo usato almeno una volta il termine “cazzare la randa” o “mezzo marinaio”, ma mettere in pratica è un altro discorso… Soprattutto se non sai cos’è la randa o se cazzare significa tira o lascia! Però siamo ben seguiti, i nostri capitani sono competenti e soprattutto pazienti, e nelle tre ore di navigazione impariamo qualcosa di nuovo. E tra un compito impartito e l’altro, c’è anche il tempo per gareggiare, ridere, cantare, dormicchiare…. Il sole, lo sciabordio delle onde che ti culla, il vento che comunque c’è…. Relax allo stato puro! Soprattutto se i cellulari li lasciamo a riva!
Tre ore volano letteralmente, sbarchiamo per buttarci a bagno e, a ruota, a fare merenda! Un’oretta di chiacchiere, cambio d’abito e la cena è in tavola, sottoforma di riso freddo che concede il bis, ma anche il tris! E siccome a noi lo stomaco non ci si chiude mai, fissiamo senza ritegno la griglia gigante dei nostri dirimpettai, con il cervello che frulla su come struttuarare la cena del prossimo anno!
Foto di gruppo e partenza e sarà che siamo ancora euforici per le nostre imprese marittime o perché il sole ci ha cotto del tutto e siamo stanchi, il rientro è più gaio della partenza, ridiamo fino alle lacrime, affrontiamo la sciagura del cellulare che sembra perduto con il sorriso e ci ricordiamo anche di far tappa a Garda per far scendere Claudia (il terrore era di addormentarci tutti e portarla a Verona).
Ai punti di ritrovo arriviamo un po’ più tardi del previsto, forse saremmo dovuti partire qualche minuto prima…. Soprattutto se il nostro autista, ligio al dovere civico, ferma ogni venti metri per permettere ai pedoni l’attraversamento! Grandissimo Andrea S.!
Un grazie sentitissimo al CNB, ci vediamo il prossimo anno!
– Anna –

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Diario di bordo 29: è sempre più di quello che ti aspetti

Il silenzio del lago al tramonto, la pace e la calma delle sue rive, quel profumo di gelsomino che ti riempie il cuore…
Romantiche sensazioni serali purtroppo svanite per i tantissimi villeggiatori tedeschi del camping Altomincio FamilyPark che venerdì sera si sono trovati nel bel mezzo di una serata con gli amici del Più di uno.
Una semplice pizza in compagnia? No, è sempre più di quello che ti aspetti!
Con questo gruppo in poco tempo tutto cambia: ed ecco il silenzio trasformarsi in esuberanti “ciacole”; la calma e la pace in agitazione da bacio e abbraccio e il profumo di gelsomino in scie di fiatella da tonno e cipolla che ti riempie il naso. (si fa per ridere…)
Eh si!!! Serata tutta d’un fiato quella di ieri sera, come scendere dal più ripido scivolo del camping, troppo veloce…già finita!
Troppo veloce la pizza, troooppo veloce la lettera di ringraziamento di Giada indirizzata a tutti noi, troppo veloci gli auguri ad Andrea…
Sembra che non ci sia stato il tempo per godersi lo spettacolo e invece oggi che sono qui a scrivere il diario della serata passata insieme, mi accorgo che mi è rimasto tanto.
A dire il vero, a ricordo della splendida rimpatriata di ieri ho ancora il braccialetto rosso al polso.

P.S. Come sottofondo musicale e tanto attesa dal suo pubblico, per le sue performance, doveva esserci: “La Zanzara di Salionze e la sua band”, ma il dj, a pochi passi dal nostro tavolo, l’ha snobbata preferendo una base melodica techno/house… sicuramente un piacere per le orecchie di Simone.

Denis